Sono tanti, sparsi in Italia e nel resto del mondo, i ponti progettati dall’ingegnere Riccardo Morandi e realizzati tra il secondo dopoguerra e gli anni Ottanta, alcuni diventati veri e propri simboli o loro malgrado protagonisti di tristi pagine di cronaca, come il viadotto sul Polcevera crollato per un cedimento strutturale nel 2018 provocando 43 morti e centinaia di sfollati. 

Il Prof. Enzo Siviero, ingegnere civile e architetto, già professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni e docente di ponti allo IUAV di Venezia e oggi Rettore dell’Università Telematica eCampus è spesso al centro di convegni e presentazioni, come quella che ha tenuto per i soci dei Club Rotary Ancona Conero, Rotary Ancona e Rotary 25-35 giovedì sera sulla piattaforma Zoom. Una presentazione corredata da una carrellata di immagini sui ponti più importanti e conosciuti di Morandi, dal Viadotto Bisantis a Catanzaro, che continua a rappresentare una pietra miliare nella storia dell’ingegneria al Ponte Pumarejo in Colombia, dal Viadotto Akragas di Agrigento al ponte Costanzo che collega Ragusa a Modica, il più alto della Sicilia. E ancora lo Storms River Bridge in Sudafrica, il Ponte di Vagli Sotto a Lucca, il General Rafael Urdaneta di Maracaibo e il Wadi al-Kuf in Libia (oggi chiuso), il gemello del Polcevera di Genova. E proprio sul ponte crollato nel 2018 Siviero ha ribadito la sua posizione, già espressa in molte altre sedi: “Il ponte non andava assolutamente demolito – ha sottolineato – si poteva sistemare nella parte crollata con una sorta di “saturazione” della ferita e non ci sarebbe stato bisogno degli espropri. Non esiste alcuna perizia tecnica secondo cui il ponte andasse abbattuto, ecco perchè nel caso del Polcevera parlo di “ponticidio”. Il 3 agosto 2020 è stato inaugurato, in sua sostituzione, il nuovo viadotto Genova San Giorgio, costruito su progetto dell’architetto Renzo Piano. Secondo Siviero, il “genio” Morandi che per le sue opere utilizzava il calcestruzzo armato precompresso, ha subìto un vero e proprio vilipendio dal suo Paese. “Ha fatto grande l’Italia – ha ricordato il Prof. – la decisione di cancellare la sua opera è stata presa sull’onda dell’emotività dopo la tragedia di quel 14 agosto”. Il ponte aveva solo bisogno di opere di manutenzione che per molti anni, o per una cosa o per un’altra, purtroppo non sono state fatte.

Siviero, originario del Veneto, ha anche aperto nel 2009 a Padova la mostra “Ponteggiando-Briding”, poi ospitata in decine di sedi dall’Italia all’Europa, dalla Turchia all’India e dalla Cina all’America. Ha scritto molte poesie dedicate ai ponti, che gli sono valse numerosi premi. 

La relazione ha affascinato e incuriosito tutti i soci rotariani, che da oggi guarderanno a queste straordinarie opere – tra le prime costruite dall’uomo per tendere una mano ai propri simili e avvicinarsi a nuovi mondi – sicuramente con occhi diversi. Anche per questo sono arrivati al termine della relazione i sentiti ringraziamenti a nome di tutto il Club Rotary Ancona Conero da parte del suo presidente, l’Avv. Paolo Pauri.