Era il 25 gennaio del 1972 quando Ancona e alcuni comuni limitrofi furono colpiti da una forte scossa di terremoto di settimo grado della scala Mercalli, preceduta da un forte boato che proveniva dal mare. Lo sciame sismico ebbe il suo culmine il 14 giugno: una scossa di 15 secondi al decimo grado della scala Mercalli mise definitivamente in ginocchio la città. In mezzo a questi due eventi centinaia di scosse investirono Ancona. Fu il terremoto più forte e più lungo della storia del capoluogo e l’incubo delle scosse durò ben 11 mesi. A ricordare quel triste periodo dopo 50 anni il giornalista Renato Ranghieri, testimone oculare e relatore d’eccezione della riunione organizzata giovedì 27 gennaio dal nostro Club.

Ranghieri, anche socio fondatore e socio onorario del Club, in quel periodo lavorava a Roma come giornalista e ricorda bene la notizia delle prime scosse e la paura per la sua famiglia. Una testimonianza la sua che si intreccia con quelle di moltissimi anconetani che hanno vissuto quei drammatici momenti.

“Prima del sisma ci fu l’alluvione nel 1959, ricordo il Viale della Vittoria che era un fiume in piena con l’acqua che scorreva lungo corso Garibaldi per poi arrivare fino al mare – ha ricordato il relatore- Ancona usciva già malconcia dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, quindi possiamo dire che il terremoto fu la terza piaga, a cui seguì la frana Barducci nel 1982. Per fortuna non ci furono vittime ma le scosse non ci abbandonavano”.

Un toccante ricordo condiviso anche dalla presidente del Club Donatella Amodio: “Mio padre era in prima linea con i soccorsi – le sue parole- ricordo che spesso dormivamo in macchina pronti a partire in caso di emergenza. Con questo incontro volevamo raccontare un pezzo di storia importante della nostra amata città”.

“Ancona era una città fantasma – ha proseguito Ranghieri- ricordo le tendopoli, le strade deserte e l’emergenza che si protrasse fino al mese di novembre. Tanti palazzi erano inagibili, circa 7mila,  tra cui molte scuole, edifici pubblici, le Poste centrali di piazza XXIV Maggio, il Museo archeologico nazionale, Palazzo degli Anziani, il Palazzo di Giustizia, l’Università e molte chiese. Gran parte del patrimonio edilizio e in particolare il centro storico di Ancona e i quartieri più antichi furono gravemente lesionati, con danni ingenti”.

Secondo le stime ufficiali dei Vigili del Fuoco, dopo il 14 giugno 30 mila anconetani vivevano sotto le 1453 tende montate in 56 punti del centro urbano e della periferia. La più grande tendopoli fu allestita all’interno dello stadio dorico. Almeno 600 persone trovarono alloggio negli autobus parcheggiati nelle piazze, 1500 nei vagoni ferroviari fermi alla stazione, 1000 nelle palestre delle scuole agibili. Altri alloggiarono nella nave traghetto Tiziano, ancorata in porto. Chi poteva trovò ospitalità dai parenti che non avevano le abitazioni lesionate.

Impossibile non menzionare la figura dell’allora sindaco Alfredo Trifogli, poi chiamato da tutti “il sindaco del terremoto”, determinante nell’ottenere ingenti aiuti dall’allora Governo per ricostruire Ancona.

Curriculum vitae di Renato Ranghieri

Ha iniziato l’attività con il “Messaggero” di Roma, quindi con la Rai e il “Resto del Carlino” di Bologna. Nel 1977 è stato chiamato a Milano da Indro Montanelli per far parte della Redazione de “Il Giornale”. Per diversi anni è stato al seguito del Presidente della Repubblica: Pertini, Cossiga, Scalfaro. 

Per Canale 5 e per Italia 1 ha diretto Tribune politiche regionali in occasione di diverse tornate elettorali

E’ stato per oltre un decennio consulente per i rapporti con la Stampa del Salone internazionale della nautica di Genova . Ha scritto su settimanali e mensili, organi di Ordini professionali, “Qui Touring” ecc.

E’ stato direttore dei periodici “H70” e “Regione Europa”, mensile quest’ultimo al quale hanno collaborato il Cardinal Martini, Falk, Bassetti ,politici, docenti universitari, esperti di politica internazionale. 

Numerosi suoi scritti sono stati pubblicati sulla rivista nazionale “Rotary” di cui è stato anche direttore responsabile. 

Ha moderato tavole rotonde e convegni e organizzato diversi forum.

E’ stato membro per un decennio della Commissione di esami d’ammissione per il Master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale dell’Università Cattolica di Milano, ha fatto parte per diverse sessioni della Commissione  esami di Stato dell’Ordine nazionale dei giornalisti di Roma, oltre che della Scuola di giornalismo “C. De Martino” di Milano dove ha tenuto anche lezioni di politica interna ed estera.

E’ rotariano dal 1971. E’ socio fondatore del  Rotary Club di Ancona Conero, è stato socio del Rotary Club Bologna Sud, Monza e del Milano Porta Vercellina. E’ stato presidente del  Rotary Club Monza (1984-1985) e  Governatore del Distretto 2040 Milano e Lombardia ( 1998-1999). Ha rappresentato il Presidente mondiale del Rotary  International alla Convention di Roma (maggio 2000).

Quale inviato speciale ha operato per circa un ventennio in Italia e all’estero realizzando inchieste e servizi di politica, economia e cronaca. Ha ricevuto diversi riconoscimenti professionali tra cui il “ Premio Internazionale Fao “ per una serie di articoli sul Brasile. La Presidenza della Repubblica lo ha insignito delle onorificenze di Cavaliere, Commendatore e Grande Ufficiale.

Dal 2010 è stato per due mandati triennali Presidente dell’Associazione Amici del Cam, Centro ausiliario per i problemi dei minori, sotto il Patrocinio del Tribunale dei minorenni di Milano